PACEFEST 2024 - "verità sospese"
Da Emanuela Orlandi, alla piccola Denise Pipitone dall’omicidio Pio La Torre alla strage di Erba Cold-case e femminicidi, i misteri degli ultimi 40 anni Le “verità sospese” raccontate dai protagonisti
dal 22 al 25 agosto a Caltabellotta (AG)
CALTABELLOTTA (AG). Dalle ipotesi di Pietro Orlandi, fratello maggiore di Emanuela che un giorno lontano scomparve in Vaticano; alle speranze di Piera Maggio che da vent’anni esatti cerca la sua piccola Denise; dall’inchiesta dell’inviato delle Iene Antonino Monteleone che si è occupato del caso Erba, alla battaglia dell’attivista Franco La Torre, figlio del sindacalista ucciso dalla mafia nel 1982; fino al perfetto identikit di un killer, tratteggiato da uno dei più importanti investigatori italiani, e da uno psicologo forense. E tanti altri ospiti, magistrati impegnati, insegnanti di frontiera, avvocati, sollecitati dai giornalisti. Perché alla base del Pace Fest – giunto alla sua terza edizione, in programma a Caltabellotta (AG) dal 22 al 25 agosto – c’è la convinzione che sia giusto parlarne: di misteri, responsabilità, del buio che avvolge i fatti. Perché non c’è legalità senza verità, e non c’è verità senza informazione. Quest’anno il tema della rassegna, ideata dal giornalista Gero Tedesco affiancato dal collega Michele Ruvolo, saranno le “verità sospese” ovvero cold-case e femminicidi, ma come ogni anno si tratteranno temi della lotta alla mafia, del rispetto della legalità e della promozione sociale. Organizzato da Fuoririga con il patrocinio del Comune di Caltabellotta, il Pace Fest si srotola su presentazioni di libri, documentari, testimonianze, confronto con i giornalisti; la sera si chiude sempre con la musica o il teatro. E sono in tanti i magistrati, artisti, scrittori, cronisti, che raggiungono con piacere il borgo sicano dove nel 1302 venne siglata la Pace che mise fine alla Guerra dei Vespri Siciliani. “Caltabellotta è Città della Pace e dell’accoglienza – dice il sindaco di Caltabellotta, Biagio Marciante – e ha una grandissima tradizione di arte e cultura. L’anno scorso abbiamo registrato un successo incredibile con il Pace Fest che è già diventato un punto di riferimento; e siamo sicuri che si ripeterà”.
“Il PaceFest punta sul racconto del reale tra passato e presente – spiega il direttore del festival, Gero Tedesco – ; parleremo di cold case, di lotta al femminicidio, rispetto della legalità. Ci saranno autori importanti ma anche testimoni del nostro tempo che hanno vissuto sulla loro pelle vicende che hanno toccato l’opinione pubblica nazionale”.
“La memoria e la ricerca di un futuro migliore sono strettamente legati: crediamo di avere fatto un buon lavoro come organizzazione – dice il presidente di Fuoririga, Manuela Lino – La squadra ha lavorato a eventi di qualità che, siamo sicuri, il pubblico premierà”.